La sua storia nasce riprendendo il filo teso oltre mezzo secolo fa da Jole Farnocchia, infermiera ed imprenditrice tenace, fondatrice nel 1965 della casa di riposo per anziani (poi Rsa) Villa Jole. Fu la stessa donna ad intuire la necessità di un approccio diverso alla riabilitazione, decidendo di replicare in questo ambito il modello già portato avanti con successo nel campo dell’assistenza agli anziani: un’eccellenza fondata sull’attenzione ai bisogni della persona e sulle cure personalizzate.
Le idee della signora Jole sono divenute realtà ad inizio del terzo millennio, quando il nipote Niccolò Sborgi ne ha raccolto il testimone e, su un terreno adiacente alla casa di riposo, ha portato alla nascita di Blue Clinic.
«L’intuizione da cui nacque Blue Clinic – spiega Sborgi, amministratore delegato di Blue Clinic – scaturì dall’incontro tra la storia professionale di mia nonna, infermiera formatasi nel dopoguerra, ed una sua esigenza personale di cura, con la necessità di risolvere un problema al ginocchio. Come cinquant’anni prima aveva capito che esisteva il problema dell’assistenza agli anziani, in quell’occasione comprese la necessità di un luogo specializzato in percorsi terapeutici di qualità e innovativi».
In poco più di un decennio l’azienda è costantemente cresciuta, operando sia in ambito privato, sia con percorsi in convenzione tramite la Asl.
All’interno di Blue Clinic convivono tre attività distinte: il poliambulatorio, in cui vengono eseguite circa duemila visite di idoneità sportiva ogni anno; la riabilitazione, che accoglie circa duecentocinquanta pazienti al giorno; il “Medical fitness”, un’attività fisica programmata e su misura che ha come scopo la salute e la cura delle patologie croniche stabilizzate come ad esempio artrosi, artriti, cardiopatie stabilizzate, obesità, con laureati in scienze motorie e fisioterapisti che lavorano in stretto contatto scambiandosi dati e informazioni sui pazienti.
Fiore all’occhiello è certamente la collaborazione con la facoltà di Scienze motorie dell’Università di Firenze, che ha trasferito nei locali di Blue Clinic il proprio laboratorio di ricerca.
Molto forte il legame con Bagno a Ripoli, con l’azienda impegnata a fianco del Comune nella promozione e animazione di iniziative fondate sulla diffusione dei corretti stili di vita.
«Il percorso pubblico all’interno di Blue Clinic – dicono Manneschi e Sborgi – si è sviluppato anche grazie alle richieste dei cittadini, che ci considerano un punto di riferimento. E sia il sindaco attuale che gli amministratori precedenti si sono impegnati nei confronti della Asl perché venissero costantemente aumentate le risorse per soddisfare il più possibile le richieste provenienti dal territorio».
«Si dice sempre – concludono – che in Italia non si fa ricerca, non si dà lavoro ai giovani e non si cresce. Noi possiamo dire con orgoglio di avere invertito questo paradigma, perché facciamo ricerca e promuoviamo cultura, diamo lavoro ai giovani laureati e cresciamo costantemente, offrendo un servizio di qualità ai cittadini».
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